Passo avanti della Corte di giustizia nel contrasto alle frodi contributive da parte di imprese (fittizie) con sede all’estero

Con la sentenza Altun del 6 febbraio (causa C-259/16) la Corte di giustizia ammette per la prima volta la possibilità per il giudice di disconoscere la validità del certificato A1, che attesta l’iscrizione ad un sistema previdenziale di un altro Stato di un lavoratore temporaneamente distaccato sul territorio nazionale da un’impresa ivi stabilita.

Per farlo deve però configurarsi un comportamento fraudolento, non facile da provare per il giudice del paese dove si svolge il distacco e che presuppone l’assenza di collaborazione da parte delle istituzione del paese dove ha sede l’impresa. E’ comunque un importante passo avanti nel contrasto alle c.d. letter box company, che fanno dumping sociale assumendo lavoratori per inviarli  in paesi meno “convenienti” sul piano del costo del lavoro e degli oneri sociali.