Al via il reddito di inclusione (che non include)

Il decreto 147/2017 dà attuazione alla legge delega n.33/2017 e prevede l’entrata in vigore del REI (reddito di inclusione) a partire dal primo gennaio 2018. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che sostituisce i preesistenti SIA (Sostegno all’inclusione attiva) e ASDI (Assegno di disoccupazione). Niente di particolarmente nuovo, dunque. Si conferma il basso livello delle prestazioni e la limitata platea dei beneficiari. La stretta logica di condizionalità che ispira la misura poi, lungi dal risolvere il problema della povertà di chi è privo di lavoro, favorisce e promuove il diffondersi del “lavoro povero”, costringendo il beneficiario ad accettare impieghi precari e sottopagati.

La Corte di Giustizia mette un freno al dumping di Ryanair

Con la sentenza Nogueira del 14 settembre la Corte di giustizia ha ribadito che per identificare il giudice competente a dirimere una controversia tra una compagnia aerea ed il proprio personale, si deve tener conto del luogo “a partire dal quale” questo svolge la parte sostanziale della sua attività e che lo stesso criterio va seguito per identificare la normativa di diritto del lavoro applicabile; a questo fine rileva anche la nozione di “base di servizio”, che determina il paese nel cui sistema previdenziale il lavoratore va iscritto ai sensi dell’art.11 del regolamento CE 883/04 relativo al coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale. Totalmente sconfessata dunque la tesi di Ryanair (parte della causa), che pretendeva di applicare al proprio personale di volo la legislazione irlandese in ragione della nazionalità degli aeromobili.

Importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo su controllo della mail aziendale e diritto alla riservatezza

Con la sentenza Barbulescu v. Romania del 5 settembre (http://www.dirittielavoro.it/wp-content/uploads/Documenti/CASE-OF-BARBULESCU-v.-ROMANIA.pdf ) la Grand Chamber della Corte europea dei diritti dell’uomo, censurando la normativa rumena in materia, ha elencato le condizioni che rendono compatibile il controllo delle mail aziendali con il diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza riconosciuto dall’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Continue reading “Importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo su controllo della mail aziendale e diritto alla riservatezza”

Chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in merito al regime sanzionatorio del “nuovo” lavoro occasionale

Con la circolare n. 5 del 9 agosto, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro fornisce indicazioni al personale ispettivo in merito alle sanzioni da irrogare in caso di illegittimo utilizzo delle prestazioni occasionali (i “nuovi” voucher introdotti dalla legge 96/17). Di particolare rilievo i chiarimenti forniti sulla disposizione più ambigua, che prevede una mera sanzione pecuniaria in caso di violazione dell’obbligo di comunicazione preventiva (art. 54 bis, comma 20). Continue reading “Chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in merito al regime sanzionatorio del “nuovo” lavoro occasionale”

Rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità sul contratto a tutele crescenti

Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 26 luglio, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sul d.lgs.23/15, che ha abrogato l’art.18 dello Statuto dei lavoratori per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015.  Continue reading “Rimessa alla Corte Costituzionale la questione di legittimità sul contratto a tutele crescenti”

Licenziare chi compie venticinque anni si può: lo dice la Corte di giustizia salvando il lavoro intermittente

Pessime novità da Lussemburgo: con la sentenza Abercombrie del 19 luglio la Corte di giustizia fa salvo il lavoro intermittente (o a chiamata) (artt. 13-18, d.lgs.81/15), che permette di licenziare un lavoratore al compimento dei 25 anni. Per i giudici europei non c’è discriminazione per età perché il trattamento di sfavore per i giovani lavoratori è giustificato dal fine legittimo di creare nuova occupazione. Dimenticando che la nuova occupazione non c’è

Linee guida per il lavoro agile nelle PA

Pubblicata in GU la direttiva n.3/2017 del Presidente del CdM contenente le Linee guida sull’utilizzo del telelavoro e del c.d. lavoro agile nelle PA. L’obiettivo è permettere – entro tre anni – ad almeno il 10% dei dipendenti pubblici di utilizzare le nuove modalità spazio-temporali di svolgimento dell’attività lavorativa, senza che ciò comporti effetti pregiudizievoli sul piano del riconoscimento della professionalità e della progressione in carriera